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Il mercato Fintech
Solo tre anni fa le startup Fintech promettevano di modificare profondamente il settore finanziario e assicurativo andando a conquistare fette di clientela e di conto economico delle Istituzioni finanziarie attive. Finora non abbiamo visto nuove Amazon, Uber, … nel settore e sembra decisamente cambiato il focus della maggior parte dei nuovi entranti (sebbene alcuni resistano e rimangano promettenti), da disrupter dello status-quo a partners o prede da acquisizione dei player tradizionali.
I player tradizionali hanno una capacità di investimento che supera con decisione gli investimenti diretti da venture capitalist al settore fintech (in crescita fino al 2017 e stimati intorno ai 27 blnUSD , sembrano in calo nel 2018) globalmente.
Infatti, una stima recente (settembre 2018) pone lo spending globale in IT da parte del settore bancario a 261,1 bln USD/anno (in crescita costante per i prossimi).
Considerando 50/50 tra “run the bank” e “change the bank” il settore ha una capacità di investimento almeno 4X rispetto ai nuovi entranti.
Da sola, JPMorgan dichiara una spesa IT di circa 11 bln USD per il 2018 di cui 50% in iniziative di cambiamento e ha alle spalle alcune iniziative di successo negli ultimi anni su diverse tecnologie nuove (AI nei mercati dei capitali, You Invest per l’azzeramento delle brokerage fees sul canale digitale, partecipazione alle prime iniziative blockchain-DLT, …).
Ovviamente, la focalizzazione su specifiche nicchie, la qualità del personale (e l’imprenditorialità) e la capacità di attivare il giusto mix di competenze per fare lavorare insieme sono fattori altrettanto importanti, oltre al bazooka degli investimenti, per avere successo.