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La nuova ricerca: come padroneggiare la Generative Engine Optimization
La presenza online non si limita più alla mera ottimizzazione di keywords e backlinks. Per distinguersi efficacemente nel contesto odierno, i contenuti devono essere concepiti non solo per gli utenti, ma anche per i modelli linguistici e sistemi di intelligenza artificiale che leggono, analizzano e sintetizzano le informazioni: le generative AIs.
Le piattaforme di conversational AI, quali ChatGPT, Perplexity, Gemini e Copilot, stanno ridefinendo i processi di ricerca online, generando risposte, raccomandazioni e confronti basati su fonti web ritenute affidabili, esaustive e strutturate in maniera organica.
In questo contesto, la Generative Engine Optimization (GEO) rappresenta non soltanto una strategia, ma un nuovo e fondamentale set di competenze editoriali.
Cos'è realmente la Generative Engine Optimization (GEO)?
Immaginate la SEO tradizionale come il processo di fornire a un bibliotecario un catalogo di schede meticolosamente organizzato. Utilizzate codici specifici (keywords) per indicare dove trovare il vostro libro.
La GEO, al contrario, è come intraprendere una conversazione diretta con il bibliotecario.
Non si tratta semplicemente di indicare la posizione del libro, ma di spiegare di cosa tratta, perché rappresenta la risorsa più affidabile sugli scaffali e in che modo risponde direttamente alla domanda del lettore.
Un articolo ottimizzato per la GEO è progettato per essere:
- Facilmente interpretabile: l'intelligenza artificiale è in grado di comprendere la struttura, il significato e l'intento del contenuto senza ambiguità.
- Riconosciuto come autorevole: comunica affidabilità attraverso citazioni e dati verificabili.
- Incorporato nelle risposte generate dall'AI: diventa una fonte di verità per l'intelligenza artificiale, citata direttamente nelle risposte fornite agli utenti che pongono domande in linguaggio naturale, come "Quali sono i migliori CRM per una piccola impresa?" o "Confronta i pro e i contro dei pannelli solari."
L'obiettivo non è più esclusivamente quello di raggiungere un buon posizionamento nei risultati di ricerca. Si tratta di diventare parte integrante della risposta stessa.
Come scrivere articoli ottimizzati per la GEO
Basata sulle best practice emergenti, ecco una guida pratica per creare contenuti fruibili sia dai lettori sia dai loro assistenti AI.
1. Partire dai Prompt, non dalle keyword
La base della GEO è l'intento umano. È terminata l'era in cui si cercava di inserire ripetutamente parole chiave come "migliori scarpe da corsa 2025" in ogni titolo. Ora, bisogna pensare alle domande che il pubblico sta realmente ponendo.
Focalizzarsi sul Linguaggio Naturale: quali frasi scriverebbe o direbbe una persona al proprio assistente AI? Pensate a domande complete e coversazioni.
Invece di: GEO tools free
Pensa: "Quali sono i migliori strumenti gratuiti per GEO?" o "Esistono strumenti GEO gratuiti che posso usare?"
Coprire più intenti: il contenuto deve soddisfare diverse esigenze degli utenti, rispondendo a chi sta imparando (informativo), a chi sta confrontando opzioni (comparativo) e a chi deve prendere una decisione (transazionale)
2. Costruire una LLM-Friendly Structure
I modelli generativi sono lettori rapidi, ma apprezzano una struttura ben organizzata. Una gerarchia chiara è fondamentale.
Padroneggiare gli Headings: utilizzare una struttura logica con tag H1, H2 e H3. L’H1 deve rappresentare il tema principale, mentre H2 e H3 servono per sviluppare domande specifiche e approfondire i sotto-argomenti correlati.
Favorire la scansione: l'AI, come le persone che hanno fretta, amano liste, tabelle e riassunti.
Utilizzate punti elenco per descrivere funzionalità o passaggi.
Create tabelle "Pro e Contro" per semplificare argomenti a confronto.
Includete paragrafi riassuntivi o sezioni relative ai "Punti chiave".
Incorporare FAQ: una sezione dedicata alle Domande Frequenti o delle FAQ distribuite nel corpo del testo è particolarmente utile per la GEO. Ogni domanda rappresenta un potenziale prompt che l'utente potrebbe porre.
3. Utilizzare un tono conversazionale e diretto
Scrivete come se steste rispondendo a una domanda.
Rispondere subito, elaborare dopo: andate subito al punto. Se il titolo è "Qual è la differenza tra SEO e GEO?", la prima frase deve rispondere chiaramente a questa domanda.
Evitare il superfluo: introduzioni generiche o termini di marketing non necessari rallentano la comprensione. L’AI ignora i filler e si concentra subito sui contenuti utili e concreti, quindi scrivere in modo chiaro e diretto migliora l’efficacia del testo.
4. Includere fonti, reference e Trust Signals
In un mondo dove i contenuti generati dall'AI sono sempre più comuni, la fiducia diventa una risorsa preziosa. Il contenuto deve trasmettere autenticità.
Datare il contenuto: una data "Ultimo aggiornamento" è un segnale forte di rilevanza e freschezza del contenuto.
Citare le fonti: collegatevi a studi, dati e fonti esterne affidabili. Questo non solo dimostra che avete svolto una ricerca approfondita, ma colloca il contenuto all'interno di un contesto di maggiore autorità.
5. Ottimizzare le Technical Foundation
Il lavoro "dietro le quinte" è altrettanto cruciale. Un'AI comprende i tuoi contenuti come un umano, ma esplora il tuo sito come un bot. Soddisfa entrambi.
Utilizzare lo Schema Markup: implementate i markup Article, FAQPage e Author per fornire ai motori di ricerca un riassunto strutturato del vostro contenuto.
Curare gli aspetti fondamentali: il title, la meta description e l'H1 devono essere ottimizzati per l'intento dell'utente e per la chiarezza.
Garantire prestazioni ottimali: un sito web veloce, accessibile e sicuro è la base su cui poggia ogni contenuto di qualità.
La Checklist per un articolo ottimizzato per la GEO
Utilizzate questa checklist per assicurarvi che il vostro contenuto sia pronto per la nuova era della ricerca.
Title: è basato su un prompt ed è allineato con un chiaro intento dell'utente?
Introduzione: risponde direttamente alla domanda principale nelle prime frasi?
Struttura: l'articolo è organizzato con chiari H2/H3, punti elenco e paragrafi brevi e facilmente leggibili?
FAQ: avete incluso una sezione FAQ dedicata o distribuita per catturare le micro-intenzioni?
Trust Signals: le fonti sono citate? È presente una data di aggiornamento visibile?
Technical SEO: è implementato il markup schema? I meta tag e i link interni sono ottimizzati?
Validazione: avete testato i vostri prompt target su piattaforme come ChatGPT o Gemini per vedere che tipo di contenuti vengono attualmente favoriti e citati?
L’ascesa delle Generative AI non indebolisce i contenuti di qualità; al contrario, costituisce un’opportunità. Essa stimola la creazione di contenuti sempre più umani, autorevoli e utili. Adottando la Generative Engine Optimization (GEO), non ci limitiamo a ottimizzare i contenuti per i sistemi intelligenti, ma li rendiamo più rilevanti e fruibili per i lettori.
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