Smart Onboarding

Semplifica la condivisione

di dati con aziende esterne

tramite consenso bancario,

garantendo sicurezza e facilità.

Concetto e Vantaggi

Nel contesto in continua evoluzione del settore bancario, l'innovazione è diventata un elemento chiave per restare competitivi e soddisfare le crescenti esigenze dei clienti. Un ambito in cui l'innovazione ha dimostrato particolare attenzione è il processo di onboarding del cliente finale.

Le aziende oggi devono interagire con una vasta gamma di portali corporate di terze parti per gestire operazioni sensibili come la condivisione di dati utente, l'accesso a servizi finanziari e molto altro. Il processo tradizionale di onboarding poteva risultare complicato e dispendioso e questo ha spinto molte aziende a cercare soluzioni più efficienti.

A tal fine è stato introdotto il concetto di Smart Onboarding, un processo che viene ingaggiato quando un utente, navigando su un sito di una terza parte (es: azienda fornitrice di contratti energetici) decide di stipulare un contratto con quest’ultima, permettendogli di dare il consenso alla condivisione dei propri dati personali direttamente dal proprio Internet Banking. Questa procedura evita lo step di inserimento dei propri dati nel form del contratto.

L’approccio “Smart Onboarding” offre una serie di vantaggi chiave, tra cui:

1) Efficienza: riduzione dei tempi di onboarding grazie a processi automatizzati e semplificati;

2) Sicurezza: implementazione di protocolli di sicurezza avanzati per proteggere i dati sensibili durante il processo di onboarding;

3) Conformità normativa: garanzia del rispetto delle normative e degli standard di sicurezza;

4) Facilità d'uso: possibilità per gli utenti di procedere direttamente dal loro internet banking;

5) Controllo: maggiore controllo e visibilità durante il processo di onboarding.

Il processo

L’utente, dopo aver selezionato la propria banca, verrà ridirezionato al sito della stessa, effettuerà l’accesso e potrà visualizzare le informazioni necessarie alla terza parte per la stipula del contratto. Dopo aver confermato il suo consenso, queste informazioni saranno condivise direttamente con la terza parte interessata, con la garanzia di aver acquisito dei dati già verificati.

Tutti i vari step del processo vengono gestiti in maniera centralizzata grazie ad API fornite dallo IAM (che detiene l’ownership del consenso richiesto e dei dati ad esso collegati) e dal CBI (consorzio che si occupa di far dialogare tra loro le varie parti coinvolte).

Le API di IAM permettono di identificare il consenso concesso dall’utente, tramite l’utilizzo di codici univoci, e si occupano di gestire le informazioni collegate ad esso. Le API del CBI, invece, si occupano principalmente di impostare uno standard di comunicazione uniforme e gestire il passaggio di informazioni tra i contraenti.

Conclusione

Lo "Smart Onboarding" rappresenta un valido esempio di come la condivisione di dati da parte degli utenti con aziende di terze parti possa essere resa semplice e intuitiva, mantenendo sempre il focus sulla sicurezza e sull’integrità dei dati condivisi. Questa strategia sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni, spinta dalla digitalizzazione di tutti i processi burocratici. Infatti, sempre più banche stanno aderendo all’iniziativa e stanno adeguando i loro internet banking per permettere ai loro utenti di utilizzare questo metodo di onboarding. In questo panorama, Technology Financial Services si riconferma protagonista, avendo dimostrato di saper gestire l’intero sviluppo del processo end-to-end relativo allo “Smart Onboarding” per una delle prime banche aderenti.