Rivoluzione 4.0

In un mondo che cresce e che evolve a ritmi impressionanti, le nuove tecnologie rivestono ora più che mai un ruolo di primo piano nella vita di tutti i giorni. Ci riferiamo prevalentemente alle tematiche di Intelligenza Artificiale, Big Data, Quantum Computing e Internet delle Cose.

Contesto

Ma siamo veramente pronti per la Rivoluzione 4.0? In un mondo dove la tecnologia è sempre più pervasiva e i dati sono considerati il nuovo petrolio, ci si interroga molto sul contributo e sul vantaggio competitivo che queste tecnologie possono offrire, meno invece sui possibili effetti indesiderati. Con il termine sempre più ricorrente di disruptive growth si fa solitamente riferimento alla capacità di sfidare con successo business consolidati, accelerandoli notevolmente.


Quali sono i trend attuali?

Non esiste un unico contesto nel quale la tecnologia è diventata disruptive. In generale si tende a far coincidere lo sviluppo tecnologico con un cambio di mentalità e con un cambio nel modo di vivere, di lavorare e di fare business. Si pensi per esempio alla possibilità di interagire con assistenti virtuali, alla digitalizzazione delle banche, all'automazione di fabbriche e magazzini fino alla comparsa dei primi negozi interamente gestiti da software intelligenti. Impossibile non citare anche blockchain e criptovalute, i cui preziosi contributi stanno trasformando sempre più il settore dei Financial Services. Tutto ciò, e molto altro, era tematica da film di fantascienza fino a pochi anni fa. Ora, invece, sono degli esempi di una quotidianità che ci appartiene.

Uno sguardo ad un futuro presente

La Rivoluzione 4.0 cambierà sempre di più le nostre abitudini e i nostri modelli di riferimento, lavorativi e non. Il World Economic Forum stima come il 65% circa delle persone in età scolare si stia preparando per ricoprire un lavoro tech altamente specializzato che fino a pochi anni fa non esisteva. Ciò non significa che ognuno di noi dovrà diventare un esperto del digitale o un professionista in grado di produrre nuove tecnologie. Al contrario: ragionare in termini disruptive significa anzitutto diventare esperti utilizzatori della tecnologia, la stessa tecnologia che dovrà essere utilizzata per migliorare il proprio lavoro e il proprio business.

Quali sono i limiti della tecnologia?

Le macchine sono prive della minima forma di consapevolezza, non sono capaci di provare emozioni e non sono in grado di porsi domande. Per questo motivo non si arriverà mai a quell'universo distopico in cui le macchine domineranno l'uomo. Data tuttavia la crescente necessità di automatizzazione dei processi, esiste la concreta possibilità che nei prossimi decenni molte persone vedranno il proprio posto di lavoro occupato da una macchina. Il World Economic Forum stima cha da qui ai prossimi 5 anni, circa 78 milioni posti di lavoro andranno persi ma, allo stesso tempo, si verranno a creare circa 133 milioni posti altamente qualificati. Non siamo quindi di fronte ad una preoccupante disoccupazione. Ciò che dovranno cambiare saranno le skill e le competenze richieste per entrare nel mondo del lavoro.

CONCLUSIONI

In tutto ciò, in che modo i Financial Services hanno beneficiato delle tecnologie esponenziali? Innanzitutto, I Financial Services hanno avuto successo perché la tecnologia ha permesso loro di emergere e di avere successo. L’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie permetterà dunque alle aziende di creare un distacco notevole da tutti coloro che non evolveranno il proprio modello di business e la propria posizione di fronte alle sfide del futuro. Ma in conclusione, cosa significa innovare i Financial Services? Significa anzitutto investire in termini di sicurezza e protezione dati ma vuole anche dire snellire e velocizzare le procedure burocratiche. Importante sarà la personalizzazione dei prodotti finanziari messi a disposizione del cliente in modo tale da intercettarne le reali necessità così come gli investimenti in tecnologie esponenziali quali AI e Big Data. A tal proposito… siamo veramente pronti per la Rivoluzione 4.0?