DAL DATA ENTRY ALLA PROCESS AUTOMATION

Il Low-Code come soluzione per standardizzare i processi, ridurre il data entry e le tempistiche di interazione tra i diversi partitari

Nel mondo dei financial services esistono sistemi informativi aziendali sviluppati parecchi anni fa con tecnologie oramai legacy, ma che costituiscono un asset core dell’azienda. Questi sistemi non sono pensati per un’interazione più moderna tramite servizi e/o portali web e sono difficilmente integrabili con sistemi esterni. Ciò ha portato nel corso del tempo al proliferare di applicativi specializzati per macro funzionalità (ad esempio onboarding di nuovi clienti, gestione delle scelte finanziarie, gestione del patrimonio...) slegati dal sistema core. Il passaggio dei dati dai sistemi più moderni verso il legacy avviene solitamente attraverso flussi batch o data entry manuale a cura di un ufficio di Back-Office. Quest’ultima casistica si rende necessaria quando lo scambio di dati avviene tramite modulistica cartacea, fax o email, con possibilità di errore umano (trascrizione, calcolo, data loss e disallineamenti) da parte degli operatori incaricati e conseguente costo per l’azienda in termini di monitoraggio e correzione delle problematiche insorte.

Per ridurre le possibilità di errore ed efficientare l’operatività aziendale abbiamo individuato due macro aree di intervento: digitalizzazione del dato e automatizzazione dei processi, fondamentali in ottica rispettivamente di time saving e riduzione dell’errore all’interno dei workflow operativi aziendali. La soluzione da noi individuata si basa sull’approccio di sviluppo low code, finalizzato alla realizzazione di sistemi altamente integrati riducendo la scrittura manuale del codice e basato sulle seguenti caratteristiche:

  • Visual language: inteso come la possibilità di sviluppare e realizzare un workflow tramite una interfaccia grafica molto intuitiva con una curva di apprendimento bassa;
  • Fast prototyping: possibilità di creare prototipi funzionanti in tempi brevi che possono essere mostrati al cliente per ricevere feedback immediati da cui partire per la realizzazione del prodotto finale;
  • Monitoraggio e controllo: il low code prevede funzionalità di monitoraggio continuo dei processi, dei loro input e del loro stato;
  • Compatibilità: le applicazioni low code sono realizzate in modo da interagire facilmente con sistemi esterni;
  • Integrabilità: le applicazioni low code sono integrabili all’interno di architetture e sistemi già esistenti con tecnologie differenti, dando la possibilità di implementare un progetto a partire da un ecosistema già esistente.

La system integration come soluzione

Per realizzare la nostra soluzione abbiamo utilizzato Appian, leader tra le piattaforme di lowcode enterprise con una forte caratterizzazione “BPM oriented”, ovvero adatta a rappresentare, attraverso una architettura a stati, processi operativi che hanno una struttura complessa come quelli legati all’ambito finanziario. È stata quindi disegnata e implementata una piattaforma di integrazione tra i sistemi di front-end ad uso dei clienti, gli applicativi di Back-Office ed il sistema core legacy aziendale, arricchita con un layer a microservizi in cloud per permettere, attraverso interfacce standard come OpenAPI, di gestire lo scambio dei dati tra i sistemi coinvolti. L’adozione delle funzionalità Appian BPM Oriented ha permesso di automatizzare i processi con riduzione dell’intervento manuale dell’operatore. La digitalizzazione dei workflow operativi ha permesso di ridurre notevolmente la perdita di informazione, i ritardi nell’invio/ricezione dei dati al Back-Office e i disallineamenti tra i sistemi. Inoltre, grazie ad un sistema di gestione dei task nativa in Appian, è stato sviluppato un sistema di monitoraggio e controllo per registrare eventuali disservizi nei sistemi con cui Appian si integra.